Diciamoci la verità: quando si acquista casa o si decide di ristrutturare un appartamento, non si dà molta importanza allo studio illuminotecnico, ciò che conta più di tutto è la disposizione dei mobili, la scelta della cucina, dei bagni e di tutti gli elementi d’arredo che andranno a definire gli spazi.
E l’illuminazione di casa?
“Ma si, tranquilla cara. Domani facciamo un salto da Leroy Merlin e prendiamo i lampadari per le camere e la cucina (ne hanno talmente tanti), ma anche i faretti da mettere in corridoio. E siamo a posto.”
Passano le settimane e più tempo trascorri dentro casa, più ti rendi conto che quella cassettiera color avorio che hai tanto adorato in negozio, tutt’ad un tratto ti sembra una patacca bianca sporca che ti colpisce ogni volta che varchi la soglia di casa.
Più spolveri e pulisci la tua casetta, più ti rendi conto che lo stanzino dei detersivi e delle scope è angusto e piccolo, oltre al fatto che non trovi mai quello che ti serve davvero perché “non lo avevo visto e non mi ricordavo di averlo”, quando ormai lo hai già ricomprato.
Con questo articolo vogliamo rivelarti alcuni piccoli segreti e i reali motivi per cui ti trovi in queste situazioni spiacevoli.
Primo segreto: un progetto d’illuminazione della casa cambia tutto!
Scegliere la giusta illuminazione per ogni ambiente è un concetto fondamentale che ha il potere di dare la giusta armonia all’intera abitazione.
Non si tratta di comprare una lampadina a luce calda o fredda, piuttosto che un lampadario più o meno grande. Non è il corpo luminoso il problema.
Lo studio illuminotecnico varia in funzione del progetto d’arredamento della tua abitazione, e ne rappresenta l’anima.
Tutto parte da ciò che si vuole esprimere attraverso la luce e solo a quel punto si può definire il design dei corpi luminosi da inserire all’interno dell’ambiente.
In questo modo si va a migliorare la vivibilità in casa, avendo ben chiaro qual è lo studio progettuale degli arredi e degli ambienti e studiando la parte illuminotecnica ad hoc.
Secondo piccolo segreto: grazie allo studio illuminotecnico si enfatizza un elemento d’arredo o un angolo specifico della casa.
Ecco un esempio pratico.
Quando entri in una gioielleria ti sembra che tutto, ma davvero tutto, compreso il bancone dietro il quale si trova il commesso, sia prezioso e brillante. Guardi le piccole vetrine mentre aspetti il tuo turno e compreresti qualsiasi cosa, dalla collana in diamanti a quella semplicissima in argento, perché ognuna di esse viene resa preziosa dalla luce diretta e adatta ad essa.
Ma prova a pensare di guardare la stessa collana di diamanti in un capannone, sotto una luce gialla. Secondo te farà lo stesso effetto?
Lo stesso discorso vale per la cassettiera avorio che hai comprato: in negozio era splendida, aveva un colore meraviglioso e la luce (anche se magari non te ne sei resa conto) era perfettamente indirizzata su di essa per enfatizzarne i punti di forza e i particolari.
Adesso che la vedi dentro casa ti pare abbia assunto un colore diverso e sia spenta, senza vita, senza entusiasmo.
Il tipo di luce fa la differenza?
Ebbene sì, tralasciando l’importanza che va data alla luce naturale, dobbiamo distinguere tra luce calda e luce fredda.
Terzo piccolo segreto: nei progetti d’illuminazione d’interni, in base all’ambiente che abbiamo progettato, andremo a definire la giusta temperatura della luce, che influirà enormemente sulla percezione degli spazi.
Anni fa la maggior parte delle abitazioni risplendeva di luce calda per effetto delle lampadine ad incandescenza, ma ora, grazie alle lampadine al neon di ultima generazione o le più innovative a LED, possiamo scegliere la temperatura della luce che preferiamo.
Per capire che tipo di illuminazione fornisce una lampadina è necessario guardare i gradi Kelvin (K), solitamente indicati in etichetta: più sono bassi, più calda sarà la luce.
Fino a 3.300K abbiamo una luce calda, dai 3.300K ai 5.300K si ha una luce neutra, sopra i 5.300K una luce fredda, e più gradi ci sono più è fredda la luce emessa.
In ultimo, ricordiamoci che la luce può essere diretta o indiretta.
- Nel primo caso, la luce viene utilizzata per dare risalto ad un particolare specifico della casa, che può essere un oggetto di arredo, un mobile o un angolo.
- Nel caso della luce indiretta, invece, il fascio di luce non è visibile apertamente e dunque contribuisce a creare un ambiente più morbido e soffuso. Un esempio possono essere le luci incassate nei soffitti o nelle pareti, dirette su superfici che illuminano l’ambiente per riflesso.
Insomma, l’anima di una casa emerge nel momento in cui si riesce a dare risalto ai punti giusti e ad ogni ambiente, con il giusto studio illuminotecnico possiamo identificare la luce ideale per ogni ambiente di casa e tenerla in considerazione come se fosse un vero e proprio elemento di design!
Solo così riusciremo a unire la poesia e l’armonia della luce con l’utilità necessaria in ogni ambiente.
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